Tematica Animali preistorici

Otodus megalodon Agassiz, 1835

Otodus megalodon Agassiz, 1835

foto 676
Il.: EvolutionIncarnate
(Da: it.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Chondrichthyes Huxley, 1880

Ordine: Lamniformes L. S. Berg, 1958

Famiglia: Otodontidae Gluckman 1964

Genere: Otodus gassiz, 1843

Descrizione

Sebbene gli unici fossili di megalodonte a nostra disposizione siano denti e alcuni elementi della colonna vertebrale, l'idea prominente su come apparisse l'animale in vita è che fosse simile ad un grande squalo bianco ma dall'aspetto più robusto e tarchiato. Le fauci potrebbero essere state più smussate e più larghe di quelle dello squalo bianco, e le pinne avrebbero avuto una forma simile ma più spesse e leggermente più lunghe, a causa delle maggiori dimensioni corporee. Gli occhi potrebbe essere stati piccoli e infossati. Un'altra interpretazione è che il megalodonte avesse un corporatura più simile a quella dello squalo balena (Rhincodon typus) o dello squalo elefante (Cetorhinus maximus), con un pinna caudale a mezzaluna, la pinna anale e la seconda pinna dorsale sarebbero state piccole e sarebbe stata presenta una chiglia caudale presente su entrambi i lobi della pinna caudale (sul peduncolo caudale). Questa morfologia è comune anche in altri grandi animali acquatici, come balene, tonni e altri squali, al fine di ridurre la resistenza dell'acqua durante il nuoto. La forma della testa può variare da specie a specie poiché la maggior parte degli adattamenti per ridurre la resistenza si trovano verso la coda dell'animale. Un insieme associato di resti di megalodonte è stato ritrovato con scaglie placoidi, che variano da 0,3 a 0,8 mm di larghezza massima e presentano chiglie ampiamente distanziate. A causa dei resti frammentari, esistono diverse stime contraddittorie sulle dimensioni del megalodonte, estrapolabili unicamente da denti ed elementi vertebrali. Il grande squalo bianco è stato a lungo la base delle ricostruzioni e della stima delle dimensioni dell'animale, poiché è considerato il miglior analogo del megalodonte, pertanto sono stati prodotti diversi metodi di stima della lunghezza totale confrontando i denti e le vertebre del megalodonte con quelli del grande bianco. Le stime delle dimensioni del megalodonte variano a seconda del metodo utilizzato, con stime della lunghezza totale massima che vanno da 14,2 a 20,3 m. Uno studio del 2015 ha stimato la lunghezza media totale del corpo a 10,5 m, calcolata da 544 denti di megalodonte, trovati nel corso del tempo geologico e della geografia, inclusi adulti e giovani. In confronto, gli esemplari più grossi dei grandi squali bianchi sono generalmente lunghi circa 6 metri, con alcuni rapporti controversi che suggeriscono dimensioni maggiori. Lo squalo balena è il pesce vivente più grande, con una grande femmina segnalata con una lunghezza precaudale di 15 m e una lunghezza totale stimata di 18,8 metri. È possibile che diverse popolazioni di megalodonte in tutto il mondo avessero dimensioni corporee e comportamenti diversi a causa delle diverse pressioni ecologiche. Tuttavia, è innegabile che tali stime rendano il megalodonte il più grande squalo macropredatore mai vissuto. Sebbene gli squali siano generalmente predatori opportunistici, le grandi dimensioni del megalodonte, la capacità di nuotare ad alta velocità e le potenti mascelle, insieme a un impressionante apparato masticatore, lo rendono un superpredatore in grado di consumare un ampio spettro di animali, nonché uno dei predatori più potenti mai esistiti. Uno studio incentrato sugli isotopi di calcio di squali e razze elasmobranchi estinti ed esistenti ha rivelato che il megalodonte si nutriva a un livello trofico più elevato rispetto al contemporaneo grande squalo bianco. Le prove fossili indicano che il megalodonte predava diversi specie di cetacei, come delfini, piccole balene, cetoteri, squalodonti (delfini dai denti di squalo), capodogli, balene franche e balenottere. Oltre ai cetacei, è probabile che prendesse di mira anche altri grandi animali marini, come foche, sireni, bradipi marini, pinguini, tartarughe marine e grandi pesci, compresi altri squali. Diverse ossa di balena sono state ritrovate con profondi squarci e segni di morsi molto probabilmente causati dai denti di un megalodonte. Diversi scavi hanno portato alla luce denti di megalodonte che giacevano vicino ai resti masticati di balene, e talvolta in diretta associazione con essi. L'ecologia alimentare del megalodonte sembra variare con l'età e tra i siti, come il moderno grande squalo bianco. È plausibile che la popolazione adulta di megalodonti al largo delle coste del Perù prendesse di mira principalmente balene cetotere di lunghezza compresa tra i 2,5 e i 7 m, oltre a altre prede più piccole, piuttosto che grandi balene della loro stessa classe di peso. Nel frattempo, i giovani, probabilmente, avevano una dieta composta principalmente da pesce.

Diffusione

È una specie estinta di squalo gigante vissuto dal Miocene inferiore al Pliocene inferiore, circa 23-3,6 milioni di anni fa (Aquitaniano-Zancleano), i cui grandi denti fossili dimostrano avesse una distribuzione cosmopolita. Sebbene i resti più antichi di megalodonte siano stati datati all'Oligocene superiore, circa 28 milioni di anni fa, c'è disaccordo nella comunità scientifica su quando l'animale sia apparso nel record fossile, con date che vanno fino a 16 milioni di anni fa. Si stima che il megalodonte si estinse intorno alla fine del Pliocene, circa 2,6 milioni di anni fa; affermazioni relative a presunti denti di megalodonte risalenti al Pleistocene, di età inferiore ai 2,6 milioni di anni, sono considerate inaffidabili. Una valutazione del 2019 sposta la data dell'estinzione a una data precedente al Pliocene, circa 3,6 milioni di anni fa.

Sinonimi

= Procarcharodon megalodon Casier, 1960 = Megaselachus megalodon Glikman, 1964 = Carcharocles megalodon.

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06250 Data: 29/01/2022
Emissione: Animali preistorici acquatici
Stato: Central African Republic
Nota: Non ufficiale
Emesso in un foglietto
di 4 v. diversi
con vignetta appendice